Cultura a Siena: sopravvivenza difficile
Cultura a Siena: sopravvivenza difficile
Il Terra di Siena Film Festival sostiene la Corte dei Miracoli
Abbiamo intervistato Francesco Ianniello, responsabile Ufficio Stampa della Corte, per capire i motivi che portano uno spazio fondamentale per la città, ad essere a rischio di chiusura
L’intervista è stata pubblicata da “la voce del Campo”
La Corte dei Miracoli, la cultura sotto sfratto
di Samia Akkad
La Corte dei Miracoli, forse lo spazio culturale più importante di Siena sia per la qualità e i numerosi servizi che offre alla cittadinanza, sia come luogo di aggregazione giovanile, contenitore di attività formative, sociali ed eventi culturali, uno spazio unico nel suo genere in questa fase notoriamente ben difficile per il mondo culturale senese, è a rischio chiusura. La notizia diventa ancora più sconvolgente non solo per l’importanza delle attività di cui si occupa la corte ma anche perché di recente lo spazio è stato scelto come vetrina per presentare le attività del Siena2019, e nell’ottica di una candidatura del genere, permettere la chiusura di uno spazio simile sarebbe una contraddizione non indifferente.
Abbiamo incontrato Francesco Ianniello, Ufficio stampa della Corte dei Miracoli, membro del Collettivo Horn Ok Please assieme a Manuele Putti, Gianni trudu e Daniele Borri, il collettivo che si occupa dell’organizzazione degli eventi musicali della Corte.
Quali sono le attività della corte? Per quale motivo è uno spazio così importante per la realtà culturale senese?
Come corte dei Miracoli operiamo in 3 settori, il settore della formazione, il sociale e il culturale. Dal punto di vista formativo ci sono corsi tenuti da privati o da piccole associazioni culturali e collettivi che si appoggiano da noi, variano dal Judo alla danza indiana, danza contemporanea, teatro, fotografia, yoga, danza per i bambini, hip hop, break dance. Il secondo grande settore è quello sociale, che poi è anche quello per cui avremmo bisogno di maggior aiuto da parte del comune o della regione, caratterizzato innanzitutto dal corso di Lingua e Cultura italiana per gli immigrati. Il corso vede la partecipazione di centinaia di immigrati ogni anno che gratuitamente seguono il corso di italiano da noi, un’opportunità che non avrebbero se il nostro corso venisse a mancare perché siamo i soli ad offrire questo tipo di servizio alla comunità. Il settore del sociale prevede anche uno sportello di prima accoglienza per gli immigrati, “Benvenuti”, che fornisce le informazioni di cui hanno bisogno, l’aiuto a trovare una casa, un lavoro e tutte le informazioni di tipo burocratico, un servizio a cui il comune contribuisce con un piccolo finanziamento ma che comunque come tutte le nostre attività non porta a un riscontro economico, la Corte dei Miracoli non ha fini di lucro e i pochi contributi a cui abbiamo accesso risultano così unicamente di sostentamento. Anche per quanto riguarda i corsi formativi che proponiamo, per cercare di mantenere lo spirito del posto, noi affittiamo gli spazi a tariffe popolari diventando così un contenitore di formazione di vario genere ma senza alcun guadagno in proposito. L’ultimo settore di cui si occupa la Corte dei Miracoli è quello percui siamo anche più conosciuti, ovvero quello culturale, da noi si svolgono presentazioni di libri, mostre di arte collettive o personali, i concerti ogni sabato sera gestiti dal collettivo Horn Ok please, che danno spazio a band e musicisti emergenti di tutto il territorio regionale e nazionale, con scelte musicali di qualità che difficilmente troverebbero spazio altrove.
Parliamo dei concerti, venendo a mancare la Corte verrebbe a mancare forse lo spazio di aggregazione giovanile più importante della città, in un contesto già abbastanza triste e difficile per quanto riguarda la sopravvivenza delle proposte offerte dai locali del centro storico, continuamente ostacolati nella organizzazione delle serate.
Infatti abbiamo discusso anche di questo con il comune, devono sapere che se la Corte chiude i battenti ci sarebbero quelle duecento o trecento persone in giro per il centro storico che non sapranno cosa fare, a Siena a parte piccoli locali che propongono piccoli live, con tutte le difficoltà del caso, non ci sono grosse realtà di questo tipo, l’unica è il Sonar ma essendo a Colle Val d’Elsa per la maggior parte della comunità di studenti risulta spesso difficilmente raggiungibile. Come collettivo Horn Ok Please abbiamo ripreso negli ultimi anni a fare serate sempre più seguite e i ragazzi che partecipano sono i primi ad essersi mobilitati con lettere di sostegno appena si è saputo del rischio di chiusura. Inoltre, sempre nell’ottica di una politica culturale, bisogna ricordare che le serate che organizziamo sono ad ingresso libero, una scelta che permette a tutti di poter stare in compagnia e passare una bella serata, il tutto ascoltando musica di qualità.
Quindi dal 29 aprile siete sotto sfratto?
Oggi c’è stato un incontro con l’USL, che è titolare degli spazi della Corte, con la mediazione dell’Assessore Ferretti, e grazie anche alla pressione mediatica che siamo riusciti a mettere in moto su internet, con il contributo e il sostegno di tutti, siamo riusciti a rinviare almeno fino a luglio lo sfratto, con un accordo forfettario. I prossimi mesi comunque serviranno per valutare sia da parte nostra che da parte della dirigenza USL in che modo proseguire il rapporto per la prossima stagione, rimangono comunque delle questioni economiche difficilmente risolvibili, e c’è il forte rischio che un domani questo stabile possa essere venduto per farci degli appartamenti, un rischio che riguarda tutta la città non solo l’USL perché chiudere un posto del genere significherebbe far venire a mancare alla città uno spazio unico, siamo i soli ad offrire questo tipo di servizi a Siena e non sarebbe nemmeno possibile spostarci in un’altra sistemazione, Siena non ha edifici adeguati, così grandi o con una organizzazione degli spazi che ci permetta di proseguire le nostre attività, il comune non può proprio offrirci alternative, non perché non voglia ma perché mancano proprio gli spazi, lo stesso Santa Maria della Scala non è adatto, e anche se lo fosse a livello burocratico ci sono problematiche tali che difficilmente sarà possibile che un giorno possa diventare un polo di offerta culturale.
In caso di sfratto quindi come Collettivo pensate di proseguire la proposta musicale altrove? O almeno cercare una soluzione che permetta di mantenere una proposta serale per i sabato sera senesi?
No, noi come collettivo vogliamo rimanere qui e continuare a poter offrire questo tipo di proposta contestualmente alle politiche culturali della Corte dei Miracoli, proprio perché è un progetto che riguarda la Corte, patrimonio della città e patrimonio dei senesi, una realtà promotrice di cultura in senso lato e quindi che ci permette di fare anche un certo tipo di scelte musicali, anche andando contro logiche di genere commerciale. In molti ci hanno detto che sarebbe bastato fare qualche festa in più di genere diverso, magari più “discotecaro” ma abbiamo sempre voluto mantenere alto il livello della qualità della nostra offerta e il solo modo che abbiamo per farlo è poter proseguire la collaborazione con uno spazio come quello della Corte.
Il comune in che modo si è offerto di aiutarvi?
Il Comune, tramite il prezioso aiuto dell’assessore Ferretti, assessore ai servizi sociali che da anni ha a cuore la situazione della Corte, si è reso utile soprattutto come mediatore nelle discussioni con la dirigenza dell’USL di Siena, se anzi abbiamo avuto modo di discuterne con loro è sicuramente merito dell’assessore, certo è che non essendo direttamente loro i responsabili di quest’area, quello che possono fare è unicamente tentare una pressione di tipo morale per salvaguardare l’offerta formativa e sociale di cui riconoscono il valore e l’importanza.
Lo sfratto a cosa è dovuto? Come mai vi siete ritrovati in questa situazione?
C’è una situazione pregressa dovuta a degli errori della precedente gestione. Ci hanno lasciato un debito che la gestione attuale ha dovuto colmare, non sono debiti contratti dall’attuale direttivo e l’USL lo sa, riconoscendo la serietà dell’attuale direttivo è ben disposta comunque a venirci incontro, purtroppo le spese di affitto degli spazi sono molto alte, una volta forse si potevano affrontare ma la situazione economica della città è cambiata, prima la Corte, come tante altre realtà, poteva avere il contributo ad esempio della Fondazione Monte dei Paschi, ed attingere a fondi che adesso non ci sono più per nessuno non solo per noi. A fronte di una proposta di affitto dell’USL e di una nostra controproposta, si sta cercando di venirsi incontro, la sola cosa che speriamo è che non ci siano interessi di tipo diverso, come voler destinare lo stabile alla vendita, perdere una realtà del genere per interessi immobiliari sarebbe un brutto colpo per noi e per la realtà sociale e culturale della città, in una prospettiva in cui si darebbe maggior importanza a una casa in più, un condominio in più, piuttosto che al valore dell’offerta formativa e culturale della Corte dei Miracoli, quindi vogliamo sperare che l’USL non abbia interessi di questo tipo, perché in quel caso non ci sarebbero soluzioni, noi siamo ben lieti di pagare l’affitto e abbiamo anche dato la nostra disponibilità all’USL a liberare lo stabile se davvero trovasse un acquirente, ma in questi anni comunque è anche grazie a noi e ai lavori di manutenzione ordinaria che normalmente si fanno in uno stabile attivo e vissuto, che gli spazi adibiti alla corte sono ben mantenuti e in buone condizioni, se non ci fossimo stati noi questo spazio sarebbe abbandonato e inutilizzato ed è il rischio che corre adesso se la situazione non si rivolve per il meglio. Come palazzina vuota sarebbe uno spreco.
La parte positiva è il sostegno enorme che stiamo ricevendo dalle fasce di popolazione più disparate, dai bambini dei corsi di break dance ai ragazzi che vengono alla corte il sabato sera, agli stranieri che ci hanno inviato messaggi di solidarietà perché qui da noi hanno imparato l’italiano, oltre al sostegno manifestato da tantissimi gruppi musicali che in questi anni sono venuti a suonare alla Corte, un grandissimo riconoscimento per noi come collettivo e una risposta che non ci immaginavamo, una attenzione a questa realtà che ci fa pensare che se davvero chiudesse la Corte dei Miracoli sarebbe un danno sia per chi ci lavora ma soprattutto per tutta la collettività, per una città intera che non ha altri spazi del genere.
Una città come siena, candidata a capitale della cultura europea, non può permettersi il lusso di perdere uno spazio del genere. Il comune sta dando tutto l’appoggio possibile, immaginiamo e speriamo che possa iniziare a prendere in considerazione anche l’idea di ampliare gli spazi destinati a cultura e sociale per non lasciare che chiudano. Speriamo che l’azione di pressione del comune sull’USL sia un segno che l’interesse del comune vada sempre di più nella direzione di venire incontro allo sviluppo della cultura nel senese e che in un futuro il Comune e la Regione possano aiutare la Corte e altre realtà come la nostra ad avere i fondi necessari per portare avanti le attività di cui ci occupiamo.